Sabato abbiamo davvero esagerato. C’era una merenda di compleanno in libreria e invece dei quindici bambini attesi ne sono arrivati ventuno. Con relativi genitori. E nonni e affini. Poteva essere la confusione più totale e invece è stato un bel pomeriggio. I bimbi educati e attenti, Germana e Elettra bravissime nella creazione di giochi e percorsi a tema circo, i genitori curiosi e collaborativi, affascinati da questo spazio nuovo e insolito che una mamma aveva proposto per la merenda. Avevano scelto il posto sulla fiducia. Con la libraia titubante perché “siete proprio sicuri che volete farla qui?, le nostre non sono esattamente le animazioni che avete visto di solito, sono laboratori, percorsi, attività, le nostre feste non sono strillate né urlate, sono altro. Qui non si fa scarta la carta. Insomma volete proprio festeggiare qui? siete proprio sicuri sicuri? Sì, ha detto la mamma della festeggiata che la libraia conosceva vite fa, quando si occupava di altri progetti e gli eventi che gestiva erano per numeri decisamente più impegnativi. L’aveva chiamata una mattina, la mamma, e le aveva prenotato la sala. La libraia ci aveva pensato su e per un attimo aveva esitato. Sentiva più del solito la responsabilità, intuiva che stava per accettare una sfida importante: per tutti gli invitati sarebbe stata la prima festa in libreria, la prima volta di una merenda diversa. Alla fine ha accettato e ora può dire di aver fatto la scelta giusta. È stata una scoperta per tutti: per chi è arrivato per la prima volta in questo posto, per chi ha trovato un’animazione originale, per chi ha scoperto una libreria specializzata per bambini che cercava in centro e non trovava. È stata una rivelazione anche per la libraia: ha testato quanto possa essere vivibile uno spazio raccolto se ognuno è attento, se i bimbi sono accolti bene e i genitori sono aperti a lasciarsi coinvolgere. Ha avuto la conferma che una lettura ad alta voce affascina grandi e piccini e consente una sosta riposante prima della torta e dell’apertura dei regali, ha sperimentato che a tagliare le torte è diventata un’esperta e che se lo si fa coinvolgendo gli invitati, come una volta, come se si fosse a casa tra persone di famiglia, tutto è più semplice e bello. E quando dopo circa tre ore di festa, con la libreria ormai vuota, la piccola Martina le si è avvicinata e ha chiesto posso restare ancora qui? Ha capito che ne vale sempre la pena. Di scommettere e di osare, di provare, di mettere tutto in chiaro e accettare la sfida, di starci. È stata una festa vivace e affollata ma dopo è bastata una spazzata e tutto è tornato in ordine, pronto per lo spettacolo della mattina successiva. È stato un pomeriggio bello, come la richiesta di essere aggiunti alla mailing list, come il saluto di chi ti dice arrivederci a presto, come il like alla pagina Facebook che è arrivato poco dopo. È stato intenso e stimolante, come sempre, vivere on the road. Grazie, Livia, per averci scelto e presentato ai tuoi amici, tornate a trovarci quando volete.
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo