È qualche giorno che andiamo a prendere il caffè in questo cantuccio di montagna. Piccolo, curato e caldo come il sorriso che ti accoglie appena varchi la soglia. Al secondo caffè qui, ecco che il proprietario mette una bustina di zucchero soltanto, e non in corrispondenza della tazzina della libraia. Caspita, fa lei, che memoria. E lui: certe cose le noto. Così, mentre mi strappa un sorriso e istantaneamente mi fidelizza, eccomi a pensare che un gesto così – di semplicità unica e manifestazione di attenzione rara e preziosa, di interesse per l’altro, di sguardo su chi arriva – rientri di diritto nella categoria della cortesia, quell’arte speciale, troppo spesso dimenticata, che ti fa entrare in relazione chi hai di fronte. Che te lo fa fa guardare. Davvero. E così ripenso a Wonder, libro amato e consigliato, che della gentilezza si proclama manifesto e che da settembre, con l’uscita del film, riproporremo con piacere. Una storia da leggere e far leggere. Da tenere in tutte le biblioteche scolastiche. Perché di cortesia, gentilezza, empatia non ce ne sarà mai abbastanza.
Finché un giorno.
Vita di una piccola libreria indipendente. SinossiLa storia di una libreria indipendente di quartiere: le sue attività locali, l’impegno verso