Arrivi a sera, a conclusione della prima giornata in libreria dopo le ferie, e tiri le somme.
Guardi la lista dei buoni propositi e della cose da fare e la richiudi subito perché sei indietro su tutta la linea.
Non hai fatto foto della nuova vetrina, non hai scritto un post o un aggiornamento sulla pagina facebook, non hai spedito la newsletter, né l’aggiornamento sul centro estivo. Non hai archiviato posta e fatture, non hai chiamato il consulente del lavoro né la scuola di tuo figlio (ah, no, quello era sull’altra lista), non hai buttato tutta la spazzatura, né aperto la scatola con il nuovo lettore. Il caos regna ancora sovrano come i giochi del mare che attendono di andare in letargo, le sedie rotte non sono state riparate e il rotolone per le mani non è stato acquistato. Torni a casa appesantito dal caldo umido e da quel senso di cose non fatte che se inizi così il primo giorno, sei senza speranza. Quindi mangi qualcosa e ti scegli un libro coccola e, dopo aver riletto quelle pagine belle, butti la lista delle cose non fatte e pensi che hai visto Anna che ti ha regalato mille e un sorriso, che è passata Maria che ieri piangeva davanti alla serranda abbassata, che Delfina ti ha offerto un the’ freddo a metà mattina e che Riccardo – quasi tre anni – in un mese è diventato alto quanto te. Che a pranzo sei stata in un posto bello con un’amica della libreria e sua figlia e tuo figlio, che hai preso appuntamento per montare i nuovi scaffali, che ti sei confrontata su come caricare gli articoli del gestionale, che poi è passato Leopoldo con la mamma per un saluto, ed Emanuele che domani non vuole andare a scuola perché no, che a metà pomeriggio sono passati Rosita e famiglia, e Brando a cercare un libro sul ciuccio, che hai salutato Rachele che sta per compiere due anni e la sua festa la farà qui, che intanto con Martina e Francesca hai aggiornato la lista dai partecipanti al centro estivo, incontrato Niccolò e la sorellina Greta, e Emma la grande che tornerà lunedì anche se ha ancora tanti compiti da fare. E mentre pensi a domani, ti accorgi che non poteva essere più bello quest’abbraccio affettuoso del rientro. Questo ritrovarsi lieto come al primo giorno di scuola, come al ritorno da un viaggio, come all’incontro con gli amici di sempre. E se le cose non fatte le farai domani, non puoi che gustarti questa prima sorsata di un nuovo anno
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo