All’epoca studiava filologia. Antica e moderna. All’epoca amava perdersi nello studio di rimandi, connessioni, combinazioni. All’epoca adorava quella caccia al tesoro, quel lavoro certosino e paziente di analisi e studio del testo, di approfondimento dedicato su ogni singola parola. Era un viaggio a ritroso. Lento ma prezioso. All’epoca adorava la distesa infinita di quei caratteri. Quei testi di greco antico da tradurre. Adorava quella pratica antica di leggere e leggere fino alla fine. Di comprendere prima ancora di prendere penna o vocabolario. Amava intuire il senso. Amava sentire il suono di quell’idioma antico ma vivo. Senza saperlo – ma in verità lo sapeva – apprendeva un metodo. Allenava coordinamento e resistenza. Abbinava visione d’insieme e attenzione al particolare. Apprendeva l’uso e l’importanza degli strumenti. Esercitava quel maneggiare un vocabolario come amico prezioso. Mescolava tecnica e cuore. Conoscenza e sentire. Poi giungeva il suo lato creativo e sparigliava le carte. Arrivava la sua passione per la lettura e la letteratura, la sua innata tendenza alla contaminazione e all’irrazionale e andava di pancia. Decisa a seguire le passioni, oltre che le sessioni. Così, con il suo bagaglio di lettere classiche, a metà del percorso, si presentava alla cattedra di letteratura italiana a chiedere una tesi. Loro la guardavano solo un attimo perplessi e, aperti quanto lei, le suggerivano un romanzo di formazione. Un’opera prima da commentare:, mescolando la filologia moderna allo studio del romanzo greco. La passione al rigore. Partiva così quella strada, ancora ignara la libraia, che l’avrebbe condotta lontano. Che certi viaggi non li avrebbe più lasciati. Strada diceva allora, via o odos, e partiva. Come quel Filocolo che analizzava. Oggi, che di quel bagaglio sperimenta costantemente il valore, fa un percorso inverso. In avanti. Oggi, quel lavoro di ricerca, china sui testi in una biblioteca amica, lo vive come elaborazione interiore. Come premessa a ogni nuovo inizio. Come preparazione e immaginazione. Ora la premessa è conclusa. Inizia l’anno davvero. Sognato, immaginato, ragionato, programmato. Amato e appassionato. Antico e moderno. L’anno maturato. Inizia lunedì con ottobre e il massaggio, il club dei lettori adulti, le letture per i bimbi delle elementari, il teatro, ioleggoperché, il giovedì dei piccini e tanto altro che domani vi svelerà.
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo