“Sono distrutta ma devo leggere qualcosa stasera.
Ma come fai? Metto il timer. Almeno un’ora. Devo.
È andata bene oggi, no?
Ho visto tanta gente. Sei contenta?
Sì, molto, ma non sono riuscita a fare null’altro. Non ho mandato le email per la festa e il Centro invernale. Non ho aggiornato gli eventi sul sito. Non ho scritto una riga, non ho pubblicato una foto. Nulla.
Dai, ma i tuoi post sono densi. Non è che succede qualcosa se un giorno non scrivi. Non se ne accorge nessuno (risate).
Grazie. Vabbè stasera vado a letto presto.”
E invece torni e sei talmente piena e talmente stanca che cerchi un libro speciale per rilassarti. Non quello che avevi da leggere, ma quello che vuoi leggere. Stasera, al termine di due giorni lunghi e densi, ecco che il post arriva. E può solo essere denso, come i volti di chi è passato a salutarti. I volti amici di oggi e di ieri, le coccole e le chiacchiere di una cena improvvisata solo donne e bambini. Le visite di ritorno e quelle di passaggio. I tuoi amici che si riconoscono -in questo spazio- e ritrovano amici o ex compagni di medie e liceo. I nonni che passano a prendere carabattole per i nipoti. I bimbi che arrivano e smettono di piangere. Le corse dei grandi. Le costruzioni, i fogli, i colori. E allora non può che essere Rodari, e la sua fantasia, a concludere la giornata. Quelle favole amate e mai più dimenticate. Quelle storie di ogni giorno: lunghe o corte. Dolci o divertenti in base all’umore e al sentire. Che ogni giorno, per fortuna, è nuovo e magico come la Giostra di Cesenatico, che aprendo il libro abbiam trovato.
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo