“Scusi ma tutte queste attività che leggo le fate qui?”. “Certo” fa la libraia seria e con tono deciso “Però prima allarghiamo lo spazio”. E mentre lui, dopo un attimo di sincero stupore, si allontana pensieroso, lei pensa a oggi. A certi sabati vissuti a via Padova 51. A certi sabati inventati. A certe giornate felicemente improvvisate tra una canzone e una lettura, tra una festa e una maschera, tra Sabbiarelli e giochi belli. Tra chi arriva mascherato e chi si sente coccolato. Tra chi – da fuori Roma – passa a salutarti di persona.
Tra chi è venuto a conoscerci – Miranda Michela e Martina – e ci ha strappato la promessa di un laboratorio di mattina. Tra un “Ma noi cosa facevamo prima della libreria?” e un “Ma noi come trascorrevamo il sabato con i nostri figli?”. Tra un “sei davvero coraggiosa” a un “dai, che prima o poi funziona”.
E lei, la libraia, che il sabato lo dedicava a sonno, letture, viaggi e passeggiate, sorride e tace, che di tanta bellezza ancora non si fa capace.