“È uno speciale piacere che ti dà il libro allena pubblicato… forse è già in libreria che hai cominciato a sfogliare il libro… ora sei in autobus, in piedi, tra la gente, appeso per un braccio alla maniglia, cominci a svolgere il pacchetto con la mano libera, con gesti un po’ da scimmia. Che vuole tentare di sbucciare una banana e nello stesso tempo tenersi aggrappata al ramo… o forse il libraio non ha impacchettato il volume;… questo semplifica le cose. Sei al volante della tua macchina, fermo a un semaforo, tiri fuori il libro dal sacchetto, strappi l’involucro, ti metti a leggere le prime righe. Ti piove addosso una tempesta di strombettii; c’è il verde; stai ostruendo il traffico. Sei al tuo tavolo di lavoro, tieni il libro posato come per caso tra le carte d’ufficio, a un certo momento sposti un dossier e ti trovi il libro sotto gli occhi, lo apri con aria distratta, appoggi i gomiti sul tavolo, appoggi le tempie alle mani piegate a pugni, sembra che tu sia concentrato nell’esame d’una pratica e invece stai esplorando le prime pagine del romanzo… Ma non ti sembra una mancanza di rispetto? Di rispetto, s’intende, non verso il tuo lavoro…. ma verso il libro. Peggio ancora se invece tu appartieni – per forza o per amore – al numero di quelli per i quali lavorare vuol dire lavorare sul serio, compiere… qualcosa di necessario o almeno di non inutile per gli altri oltre che per sé: allora il libro che ti sei portato dietro… t’espone a tentazioni intermittenti, pochi secondi per volta sottratti all’oggetto principale della tua attenzione, sia esso un perforatore di schede elettroniche, i fornelli d’una cucina, le leve di comando d’un bulldozer, un paziente steso con le budella all’aria sul tavolo operatorio. Insomma, è preferibile tu tenga a freno l’impazienza e aspetti ad aprire il libro quando sei a casa” (Se una notte d’inverno un viaggiatore, Italo Calvino)
Tanti auguri a voi, cari amanti dei libri.
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo