Capita che arrivi qualcuno a proporti un’attività e ti chieda chi è il professionista o consulente che sta dietro alle cose che fai.
E tu lo guardi come se non fossi tu il professionista o il consulente. Come se il tuo interlocutore pensasse che, un giorno, uno si possa alzare e aprire una libreria. Così, perché è bello, perché è il sogno di tanti, perché fa figo.
Capita che quello ti chieda perché non rispondi e tu ridi, sorridi, abbozzi, ti incavoli e ri-sorridi, perché magari quello non pensa che uno che alza la serranda la mattina possa avere una laurea, magari un master e un’esperienza lavorativa di quasi vent’anni, e che quotidianamente continui a studiare, cercare, guardare. Capita.
Perché se pensate che si apra una libreria così, per gioco, lasciate stare e se pensate altro, lasciate stare lo stesso (ma questo è un altro post).
Capita. Che la libraia si svegli la domenica mattina e rifaccia i biscotti che ha imparato a fare il sabato pomeriggio in libreria. Perché magari fai le cose per te e poi decidi di condividerle con gli altri.
Capita che uno alla tecnica, al marketing, alla comunicazione, unisca la passione e la creatività, la fantasia e sperimenti.
Capita.
Capita perché aprire e continuare ad aprire richiede attitudine e competenze, tenacia e visione d’insieme. Pedagogia e psicologia, laurea in lettere classiche e autoironia, senso dell’umorismo e pazienza e tenacia.
Capita.
Che sia talmente profondo e innato il desiderio di imparare, che si cerchino le occasioni o i luoghi perché accadano e che, se non esistono, si inventino.
Capita che hai voglia di imparare a fare biscotti o i libri in tessuto o la pittura e contemporaneamente che tu abbia voglia di farli con gli altri.
Di condividere quel piacere di apprendere e sbagliare e provare e imparare, che è la magia della scuola e che per questo continuamente ricerchiamo.
Capita che tu scelga di regalare libri per il primo compleanno di tuo figlio: così, perché pensi sia bello, perché credi che la bellezza vada condivisa, che la bellezza sia contagiosa e poi riproponi qualcosa di simile ai tuoi clienti.
Perché si può mettere cuore nel lavoro, perché si può provare a fare gesti semplici e rivoluzionari.
Capita che la magia ri-accada. Tra gli amici della libraia 5 anni fa, come ieri quando quegli oggetti colorati, di carta e parole e disegni hanno preso vita in un secondo.
Capita che ti arrivi un libro impegnativo e doloroso tra le mani e che te ne giunga subito dopo un altro complementare, capita e i fili diventano la tela che racconti, apparente regia di un professionista (o un consulente), reale quotidiana tensione di donna realizzata.
Domani saremo alla fiera del libro di Bologna.
A dare nutrimento ai sogni.