Se apri una libreria sei una lettrice. ovvio.
Se apri una libreria incontri lettori. scontato.
Se apri una libreria per bambini incontri lettori e genitori di lettori. certo.
Se apri una libreria per bambini e chiacchieri tanto entri in confidenza con i genitori di cui sopra. non scontato.
Se apri una libreria per bambini, e sei una lettrice, e tuo figlio ha superato i 4 anni, torni finalmente a leggere più o meno come un tempo (in orari e posti diversi, con maggior piacere e più senso di colpa, ma va bene) e intercetti lettori e parli di libri. E parli e li ascolti. E la lista di libri da leggere si allunga.
Se apri una libreria e ci fai di tutto (o quasi) con profonda naturalezza apri un gruppo di lettura. ovvio.
Per adulti. non proprio ovvio.
A quel punto però il gioco è fatto: puoi dare ufficialmente il via libera alle liste, agli scambi, ai suggerimenti, ai confronti.
Non c’è scampo.
Chi legge lo sa: leggi e già pensi al libro successivo. Leggi e appunti i nuovi titoli. Leggi e consulti liste, classifiche, cerchi autori, proponi e ricevi indicazioni, le chiedi.
Così, complice una festa domenicale al luna park dove ha incontrato le amiche lettrici della libreria, complice il testo del gruppo di lettura di domani sera difficile da affrontare ora, complici i ponti in arrivo, la libraia, stamattina ha fatto quello che non dovresti fare se hai una libreria. Ma non poteva aspettare ancora, non poteva acquistare senza guardare, sfogliare toccare, annusare, e così ha ceduto anche lei.
Perché era lunedì, perché c’era il sole,
perché è la giornata mondiale del libro,
perché sapeva che a pranzo avrebbe avuto mezz’ora libera.
Così è entrata in una libreria -non la sua- e ha acquistato due libri.
#oralosapete #vitadalibraia #confessionipostpranzo #lunediinlibreria#trepianieladonnadigillesinarrivo
#seguearminuta#attendelaformadellacqua #prontiperilbookcrossing
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo