La libraia non ama il centro estivo. Chi la conosce bene, lo sa. La libraia entra in ansia, la libraia fa di tutto per rimandare l’inizio e anticipare la fine. La libraia, al sentire le parole centro ed estivo, così, una dietro l’altra, si agita e inizia a sentire prurito diffuso.
Eppure la libraia, si sa, adora la compagnia, le collaborazioni, le cose costruite con cura. La libraia intuisce i talenti e li coltiva, li propone e promuove.
La libraia ama le cose rare e preziose, quelle uniche e originali, quelle che richiedono studio e tempo, dedizione e fantasia, attitudine e coraggio.
La libraia ama le cose piccole come l’altezza dei bambini ma profonde e infinite come i loro sguardi e i loro pensieri.
E allora, il centro estivo inizia e lei – dopo un po’ – entra nel mood: fa pace con la libreria invasa, le ore di lavoro triplicate, le giornate senza fine. Fa pace con il disordine costante, con gli spazi stravolti. Ci fa pace e si gode la bellezza dei bambini, la semplicità dello stare insieme, apprezza la calma serena di Chiara della Bottega degli Alchimisti e la sua esperienza, i materiali, i giochi e gli allestimenti che propone in un’alternanza fluida tutta sua: movimento, letture, ballo, presentazioni, merenda, laboratori. La libraia si commuove di fronte alla creatività dei bambini, a quel lavoro paziente e certosino che fa di un foglio un muro e di un mattone di cartone un drago. Di quel giocare insieme e ridere pieno. Di quello stare presente e appassionato. Di quel silenzio alla lettura delle storie. E poi il pranzo di Raffaella , che fa le porzioni abbondanti come a casa, che quanto grandi siete e ti porta il dolce e il primo, il secondo con contorno, la farinata e la frutta. E allora, finalmente, la libraia si gode quel viavai che ama. I saluti, i nonni, le nonne, i giochi dimenticati e passati a riprendere, il passaggio per la pipì o per prendere un ombrello che fuori piove, il sono venuta a ringraziarti che domani non ci sono, le telefonate, le email e i messaggi w app.
E quel passaparola lento lento che a un tratto diventa coraggioso e osa: pronto, domani veniamo anche noi. Ciao, c’è ancora posto per il centro estivo? Buongiorno, ho visto le foto di oggi, saremmo interessati per luglio: c’è posto? Ecco, accade così. Che centro ed estivo diventino, proprio così, una dietro l’altra, centro estivo, le prime parole di un diario calmo e gioioso che ci terra compagnia fino a settembre.
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo