È sempre difficile raccontare qualcosa in cui sei profondamente coinvolto.
È sempre rischioso narrare della serata che, essendo presente, di più, standoci, contribuivi a creare.
È rischioso ma prezioso e doveroso.
E allora tocca partire dalle cose oggettive. Da quegli elementi certi che l’emozione e il ricordo non possono alterare.
E così, sai che è iniziata subito diversa la presentazione di ieri.
Tanti sono arrivati alle 19, in anticipo come raramente accade.
Il flusso di arrivi procedeva lento ma continuo.
Alle 19.20, le sedie erano tutte occupate.
Alle 19.30, i posti in piedi quasi esauriti.
Cinque minuti e iniziamo.
Inizia la serata più emozionante.
Tanti volti sconosciuti, una libreria piena come non mai e accanto tanti volti cari.
Giovani e meno. Sguardi belli.
Di tanti conoscevi le vite, anzi, i cambi vita, le trasformazioni, le realizzazioni.
Andreas, ma quanta gente c’è? Dice la libraia all’autore. E si sorridono, perché l’uno non sa spiegarlo all’altro.
A turno, si guardano stupiti, emozionati e contenti.
Si inizia, dopo aver fatto un po’ di spazio, spostato le sedie, aperto la finestra e acceso l’aria.
Si inizia e le storie si intrecciano alle storie. Parole, vite, desideri, amori. Libri, poesie, ricordi, provocazioni.
Gli occhi si inumidiscono spesso.
Parlano a due voci, l’autore e la libraia, ridono, scherzano, improvvisano. Si passano la parola in un racconto che naturalmente si intreccia.
Siamo tanti, come le domande che arrivano, tanti, come gli sguardi belli e attenti e i sorrisi continui.
È passata più di un’ora.
Siamo ancora qui.
Concludo io o tu?
Io ho una sorpresa.
Anche io.
Si dedicano parole a vicenda.
Gli applausi arrivano e sono un abbraccio caloroso e affettuoso.
Come quella cena semplice ma preparata con cura. Come le cose belle che continuamente cerchiamo.
Posso portare un po’ di pizza?
Certo, io prendo la birra.
È un dialogo serrato e allargato. È una dialettica continua.
Al termine della presentazione, resta quell’atmosfera densa.
Come erano arrivati in anticipo, restano lì con calma.
Si parla; si mangia qualcosa, ci si conosce. Andreas firma le copie, continua a parlare tra domande e saluti.
Continua la serata con il piccolo di casa, con gli amici trovati e ritrovati.
Andiamo. È tardi.
Aspetta, ho una cosa per te.
E le sorprese non finiscono.
Come la dedica, come il desiderio di ritrovarsi ancora per un nuovo libro o una nuova avventura.
Continua “come le favole, quelle belle davvero, che sono una strada continua di terra battuta ed erba fresca. Perché quando le fantasie cominciano a prendere forma, non ci si ferma più, non ci si può fermare.”