Stamattina la libraia è in giro.
Si gode il piacere di mezza mattinata libera. Mentre va in banca, cammina a piedi: si guarda intorno, ascolta, osserva, annusa.
Poi accade e tocca fermarsi.
Un bar, un caffè e un posticino per scrivere.
Ripensava al fine settimana.
Ripensava alla giornata della memoria.
Ripensava a cosa possano diventare cinquanta metri di spazio se investiti di passione e fantasia.
Ripensava a quel nome con il road dentro.
“Questo posto è un ponte”, le aveva detto Emanuela, “è un dentro e un fuori.”
Questo posto è strada che crea sinergie e relazioni.
È porto di mare, è crocevia di uomini e storie.
È porto sicuro contro la tempesta, è baluardo di bellezza.
Sono passati tre giorni talmente connessi che non può non pensarci.
Tre giorni che dalla libreria partono e si espandono. Come è bello che sia. Come voleva che fosse.
Quanta gente conosci? le dicevano un tempo.
Infinita, come la curiosità con cui approccia la vita e ogni nuovo incontro.
Come lo sguardo stupito e aperto dei bambini di fronte a volti e mondi nuovi.
Dentro e fuori, in un circolare scambio di bellezza che non può restare isolato, che non può restare confinato ma deve contaminare.
Buone pratiche.
Condivise.
Come le feste in libreria oppure fuori ma con la libreria dentro, con una mamma coraggiosa che osa il tema arte e Pamela che ci sta.
Come la serata a teatro con Maria, amica, del gruppo di lettura, che ti regala un reading sulla giornata della memoria e tu vai, perché certe passioni vanno nutrite. Perché certe passioni da sole non bastano. Vanno coltivate. Vanno alimentate da spazi di studio e ricerca. Continui. Perché se non leggi tu, non potrai leggere a loro. Perché se non ti diverti tu, non si divertiranno loro. Perché se non cresci tu, non puoi far crescere loro.
Scrivi e ripensi alla festa di compleanno di venerdì, alla festa di Chiara, che papà Roberto ha disegnato la libreria e mamma Mariella ha seguito gli aspetti legali della prima fase. Ritorni a sabato con la festa di mattina quando Valentina ti ringrazia e ti dice: “hai creato un format. Mai visti genitori così rilassati dopo una festa”.
Ripensi alla mail di Alessandra “È tanto che non ci vediamo ma ti seguo e per la festa di Rachele vorrei venire da voi. Perché fate le cose con cura.”
Ricordi la cena di sabato, a due passi da casa, con un’amica della libreria diventata amica. Si sta insieme mentre i bimbi giocano. Stanchi ma sereni.
E ripensi a domenica mattina – in trasferta – per la festa di compleanno di un’amica della libreria divenuta amica. Come tante che incontri là.
Ripensi e riparti.
Carica di gratitudine.
Riparti.
Stanca ma contenta.
Riparti.
Certa che a piccoli passi qualcosa cambi. E tanto resti.
Riparti.
Pronta per una nuova settimana.
Pronta per una nuova strada.
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo