Ieri editrice, oggi animatrice.
Stasera lettrice, domani libraia.
Ieri una presentazione, stamattina una festa, oggi pomeriggio le pulizie, domani il centro primaverile.
Dalla poltrona alla sedia.
Dal microfono al facciamo un girotondo.
Dalla lettura a vai a portare fuori la spazzatura.
È quel Read Red Road che una si pensa mille si fa.
È l’antidoto al rischio di prendersi troppo sul serio.
È un ricordarsi che tocca restare con i piedi per terra. E lo sguardo per aria.
È l’esercizio di cambiare ogni giorno.
È la scoperta di restare bambini. In continua evoluzione.
È quel piacere unico di assaporare ogni sfumatura.
È quel restare costantemente concentrati, informati, specializzati eppure diversificati.
Accade. Si cerca. Si allena.
È fatica e assenza di schema.
Si chiama elasticità e flessibilità.
Oppure, professionalità. Ma noi, solo per stasera, la chiamiamo identità.
Quell’imprescindibile esigenza di fare ogni cosa per bene.
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo