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Ne è venuta fuori una discussione a più voci. È accaduto un interrogarsi su una storia per alcuni recente, per altri lontana. Una riflessione sulla donna, sulla religione, sugli estremismi. Una curiosità su un est di cui sappiamo poco.
E, di ritorno, uno sguardo su di noi, su come viviamo, su dove siamo, su cosa abbiamo vissuto e conquistato. Nelle stanze segrete di una connessione online si sono condivise voci. Da città diverse, da età diverse, da sguardi diversi: una contaminazione potente, che ogni volta arricchisce e suscita nuove domande.
Un gruppo di lettura mai così frequentato come in questi mesi, mai così aperto a nuovi partecipanti, che, complice la tecnologia, e il desiderio di uno spazio di respiro in un momento faticoso, si aggiungono di volta in volta.
Mentre a turno ci passiamo la parola, qualcuno, con sguardo esterno, ritrova i fili che la libraia inconsapevole ha tessuto. L’esilio, la lingua, la voce, le storie di alcuni per raccontare la Storia. Negli ultimi tre testi abbiamo raccontato di passati duri, di mondi dolorosi, attraversati ed elaborati, di racconti scritti da autori che da quelle terre si sono allontanati, per scelta o necessità. E ne ritrovano la memoria abbellendola con lo sguardo della nostalgia, smussando gli angoli e restituendo una visione poetica, forse meno aderente al vero, ma intrinsecamente umana.
Accadono cose in questo lock-down che possiamo soltanto assecondare, come il desiderio di viaggiare in paesi sconosciuti e lontani che porta a scegliere autori così diversi e geograficamente lontani da noi.
Arrivano suggestioni, input e segnali e noi li accogliamo, li raccogliamo e da testimoni attenti del nostro tempo le sedimentiamo e riproponiamo perché risuonino anche per altri. Stasera voleremo ancora più ad est, verso quella Cina divenuta nota e familiare, quasi come se ci fosse un‘urgenza, oggi, di andare oltre noi e i nostri confini.
Al prossimo gruppo di lettura ci sposteremo in Ungheria, alla scoperta di una letteratura meno nota e di cui presto riprenderemo I ragazzi della via Pal.
Sarà un nuovo viaggio.
Non vediamo l’ora di partire.
Insieme.