Lo scorso inverno, in libreria, per tre volte abbiamo ospitato un gruppo di bambini dai 2 ai 5 anni.
Le mamme li chiamavano bambini speciali. Piccoli grandi uomini alle prese con quanto di più duro e complesso possa riservarti la vita. Erano impegnati a fare i conti con ciò che nessuno vorrebbe mai accadesse, men che meno a un bambino.
Erano arrivati a noi per caso, dopo la telefonata di una mamma che mi aveva aiutato con l’allattamento, anni fa. Chiedevano di poter ascoltare storie ad alta voce, ma la mattina, in un posto libero e pulito, quando gli altri bimbi erano a scuola. Stavano quasi bene, erano quasi guariti del tutto ma le difese immunitarie erano ancora troppo deboli per incontri allargati.
Sono iniziati così gli appuntamenti del lunedì mattina. Incontri talmente potenti che – dopo la prima volta – la libraia ha chiuso tutto ed è corsa a pranzo con suo marito e poi è andata a prendere suo figlio presto a scuola. Desiderava fare due passi in compagnia delle persone care per regalarsi la cosa più semplice, più preziosa e meno scontata che aveva scoperto di avere: il tempo. Quella ricchezza di cui le mamme, donne incredibili, sentivano la mancanza.
Le sono rimasti nel cuore quegli incontri, per quello che ha visto e quello che ha ricevuto. Per la dolcezza infinita di quegli sguardi, per la consapevolezza dei bambini e per la loro tenacia e determinazione, per la potenza delle mamme capaci di creare oasi di bellezza in periodi faticosi e spesso dolorosi. Quegli incontri avevano ridato una prospettiva reale alle cose, ridimensionato ogni fatica, lamentela, preoccupazione. Tra una lettura e un palloncino, tra una merenda e un caffè si consolidavano i rapporti con gli adulti. Nascevano idee e pensieri su altri spazi, su altri luoghi da creare o ricreare.
Poi passano i mesi, i bimbi diventano più forti e da quest’anno tornano a scuola. Riprendono una vita normale.
Alla libraia, resta un pensiero per chi ha fatto un pezzo di strada insieme ed è per questo che oggi condivide la gioia di un sms che le scrive una mamma per dire che il suo bimbo ha compiuto sei anni e nello stesso giorno ha ultimato la terapia e che, nell’avventura che hanno vissuto, tra i bei momenti che li hanno sollevati, c’è anche Read Red Road.
Perché desidera, la libraia, che questa sensazione di gioia appartenga a tutti, anche solo per un momento.
n.b. l’immagine del post è la copertina di un titolo tanto amato dalla libreria. un inno alla vita e alle mille possibilità che offre a chi sa coglierle: un augurio a tutti i bambini. (Il mondo è tuo. E tu sei del mondo., Terre di mezzo editore)