A tutti quelli che ti chiedono cosa ci sia dietro il lavoro più bello del mondo. A tutti quelli che ti dicono ma in fondo basta poco, che ci vuole. A tutti quelli che vogliono sapere se ci sono sacrifici e rinunce oltre al piacere. A chi si domanda perché il computer sia sempre acceso e la pausa pranzo in libreria. Per chi è in dubbio, per chi sì vorrei ma solo se lavoro quando dico io. Per chi sei fortunata vai quando vuoi e decidi tutto tu. Per chi lo sa, per chi lo fa, per chi dopo un po’ non ce la fa e – ancora più coraggioso – smette, per chi si lamenta che il lavoro non c’è, per chi se lo inventa, per chi a fatica se lo conserva. Per chi studia e per chi si è fermato. Per chi è tutelato e per chi non si è mai piegato. Per chi decide di lavoro senza lavorare mai, per gli imprenditori che non sono stati mai a bottega, per chi parla senza sporcarsi le mani, per chi rosica ma non risica. Per chi si laurea e aspetta il posto. Per chi incrocia le braccia e non ci mette la faccia. Per i bambini a cui consegniamo presente e futuro, per i nonni che ieri ci hanno indicato il cammino. Buon primo maggio a tutti noi.
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo