Lo so che lo dico sempre.
Lo so che si rischia di essere ripetitivi.
Lo so che lo sapete.
Lo so, lo so, lo so.
Ma la libraria si commuove. Spesso.
E c’entrate voi.
Voi che leggete.
Ieri è accaduto di nuovo.
È arrivato prima Daniele mentre la libraia parlava con Claudia, che era già lì con Livia, e le ha detto ma c’è un laboratorio? No, sono solo le cinque: passano i bimbi per un saluto dopo la scuola.
Daniele ha parcheggiato la bici e dopo poco sono arrivati Maria e Matteo.
E ai chiodini con cui giocava Daniele, si sono aggiunte altre formine.
Poi è entrato qualcuno a fare acquisti ed è arrivata Renata con Federico e il fratellino piccolo. Federico si è aggiunto al tavolo e poi è arrivato anche Antonio.
Infine sono entrati la mamma dell’altro Daniele con il nonno e la sorellina piccola.
Mentre andavo su e giù, in quel via vai affollato di chi entrava e chi stava, per un attimo, ho sorriso con gli occhi e il cuore pieno, che ogni volta mi commuovo a un sogno così concreto e realizzato.
A questa libreria allegra, gioiosa, colorata e frequentata.
“Il problema ora”, hanno detto, dopo un’ora circa, due mamme -mentre a quel tavolo si rideva e scherzava, si giocava e socializzava e mentre noi ragionavamo del centro estivo e di come sarà,- “sarà portarli via.”
Sorrido ancora pensando ai pomeriggi lunghi e solitari della semina, sorrido a quando, pochi giorni fa, dicevo che la cosa più bella di quest’anno è che raramente resto sola. Sorrido ancora pensando a Caterina che di rimando mi fa “ma allora possiamo passare a trovarti più spesso?” Certo, ogni volete che vorrete. Perché così vive questo spazio.
E il sogno riaccade. Ogni volta più bello. Ogni volta più pieno. Ogni volta diverso: un posto. Un luogo in cui stare. Leggendo e vivendo, con passione, on the road. Il vostro posto, il nostro posto a misura di essere umano.
p.s. non ci sono foto, fidatevi degli occhi e dei racconti della libraia oppure passare a trovarci
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo