Se amate il mare, se desiderate tuffarvi per trecentocinquanta pagine nelle tempeste marine o in quelle dei 15 anni, se sognate un mese di surf, se vi immaginate liberi di cavalcare le onde, di prendere le misure della vostra energia e fisicità, se aspirate a tornare alla spensieratezza giovanile dell’estate, a quelle settimane, a quei mesi in cui tutto sembra possibile questo libro è per voi. Ma questa è solo la cornice. Perché il libro è una riflessione più profonda, è il racconto di famiglie incasinate e adolescenti duri o gentili, è un libro sulle sfide. È un libro sul mare, sulla vita e sulla morte. È una storia di amore e un punto di vista sulle paure. È un romanzo di formazione perché “ognuno deve affrontare i suoi, di lupi. Oppure mettersi in viaggio per trovarli”. È un pensiero sul fatto che “siamo qui per un po’, per cavalcare un’onda. Le possibilità che uno di noi ha anche solo di esistere sono miliardi e stramiliardi a uno… E abbiamo la possibilità di essere quell’onda, di bruciare la nostra energia per un attimo. E forse non c’è nessun dio a vegliare su di noi. E magari, quando ce ne andiamo, ce ne andiamo e basta. Ma abbiamo comunque vissuto, non è così? In quello che abbiamo fatto e nei ricordi delle persone… È tutto qui. Ed è abbastanza.”
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo