È appena arrivato in libreria un testo bello, affettuoso e coraggioso.
Una storia dolorosa raccontata con sensibilità ed equilibrio unici e rari. Un titolo particolarmente caro perché scritto da un’amica della libreria e ambientato a Roma e, in parte, in questo quartiere.
Rosa, nel racconto di un pezzo di vita della sua famiglia, scomodo e tragico, ha ricreato una memoria impossibile. Ha avuto il merito di far ripartire la storia da dove si era interrotta. Con il coraggio unico di una donna ha detto l’indicibile, ha ridato voce ad un’altra donna, all’epoca dei fatti giovanissima, che aveva perso la voce. E mentre raccontava del nonno, giornalista dell’Unità e partigiano, ogni cosa sembrava prendere finalmente il suo posto. La cornice è la storia del dopoguerra. Una storia che i protagonisti del libro hanno vissuto in prima persona, dando un contributo decisivo ai fatti che accadevano.
Un libro piccolo per fatti e cuori grandi.
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo