La libraia ha la lacrima facile, lo sapete ma a emozionarsi così tanto ce ne vuole.
Con una libreria piena piena, con gli amici di sempre e tanti nuovi.
Con le mamme e i papà, con i nonni: con i duenni e gli ottenni.
Una libreria zeppa zeppa di sorrisi e complicità. Di gioia e semplicità.
Ci siamo trovati così, domenica mattina, che la libraia neanche se li Immaginava.
Ma quanti saremo? Boh.
Ma verrà qualcuno?
Non importa, l’importante per noi è provarci. È esserci e stare. Il resto, se deve, accade.
E se non viene nessuno? Va bene uguale, noi ci abbiamo provato.
Così arrivano i piccini. Alle 11, puntuali, Costanza e i nonni, Roberto e il papà, Carlo e la mamma.
Due minuti e iniziamo, ecco i libri, le schede sono pronte.
Possiamo entrare? Accomodatevi.
Eccoci, scusate il ritardo.
Si può? Ci siamo anche noi.
Il primo libro lo leggiamo in 4, poi diventeremo 19 e alla fine le schede dei votanti saranno 32
Gioia grande, cuore lieto.
Una grande festa improvvisata con Tommaso e mamma Sara che arrivano con un vassoio di pizzette e rustici per tutti.
Ecco, certi gesti sono possibili solo se condivisi.
Certe azioni sono scelte di comunità.
Certi momenti sono speciali perché ci siamo.
Con il cuore spalancato. Con gli adulti che ci stanno. Con i bimbi che lo sanno. Con il desiderio comune e condiviso di osare e cambiare. Di portare segni. Di provare che si può leggere per un’ora, anche la domenica mattina. Che si può mettere al centro temi difficili ma essenziali per i nostri piccoli, per il loro domani. Oggi ha vinto La cosa più importante (ed. Fatatrac) a ricordare che ognuno è speciale per quello che è e non per quello che gli altri vorrebbero che fossimo.
E, ex aequo, sono arrivarti gli altri.
Oggi i bimbi consapevoli hanno ascoltato, votato e fatto lo spoglio.
Hanno vissuto il loro primo gesto civico: pubblico e accompagnato.
Oggi è stato un bel giorno.
Oggi la libraia è tornata a casa fiduciosa.
Oggi è stata la certezza di aver gettato un seme.
Qui. Per tutti. Qui per sempre.