Si è svolto ieri sera l’ultimo appuntamento del gruppo di lettura per adulti. Eravamo in trasferta nella meravigliosa cornice della terrazza di Maria, coccolati dalla sua ospitalità. “Vi chiedo solo una cosa” aveva detto qualche mese fa quando si parla di estate e ferie, “l’ultimo incontro facciamolo da me. Vi invito a casa mia. Non portate nulla. Faccio tutto io.” E così è stato. Accogliente, generosa, ospitale ci ha accolto con una tavola imbandita e tanto affetto. La serata è andata via veloce come le bottiglie che la libraia continuava ad aprire (chissà perché, proprio lei). Mery alla guida delle gradazioni, Francesca impegnata a fare porzioni, le altre a godersi chiacchiere e panorama. Cous cous, insalata di pollo, fritti, pizzette. E poi frutta, dolci, caffè e ammazzacaffè.
Che il libro da commentare fosse La grande fame era un dettaglio, ma ne eravamo tutte consapevoli. Intorno alla tavola, come per tutti gli incontri di questi mesi, c’era un gruppo di ragazze (Maria, senior del gruppo, ci chiama così) un tempo sconosciute e che la comune passione dei libri ha reso familiari. “No, autrici non me vogliamo”, “no, per carità i sudamericani no, no”, “guarda, se proponi un altro libro tostissimo ti faccio leggere Fabio Volo”, scorrevano facili i commenti, forti di questi mesi di frequentazioni, mentre si programmavano i prossimi appuntamenti. “Cosa leggeremo? Quando ricominceremo? Come li scegliamo i libri? Ma i classici? Ma cosa è un classico?” Definizione di classico: “Se l’autore è morto, è un classico.” Risate senza fine. Ecco, potremmo anche trovare un altro criterio però: “Roberta di che anno sei?” (sulla risposta sorvoliamo perché di una donna non si rivela mai l’età…). “Ecco classico è tutto quello prima della nascita di Roberta.” E le risate si alternavano alle battute. Ai racconti di vita e amori. Ci conoscevamo con quella familiarità e quel rispetto che di questo gruppo sono gli aspetti più preziosi. Sera dopo sera, incontro dopo incontro, libro dopo libro, quello stare insieme per condividere una passione, quella certezza di essere libere di commentare e dire senza giudizi, ci ha profondamente legato. Ci siamo salutate con la condivisa certezza di aver ricevuto tanto dal gruppo di lettura.
“Ci vediamo a settembre. Il primo incontro lo rifacciamo qui” ha detto Maria. Ci vediamo a settembre che – come scriveva stamattina la libraia via email – “quando è nata l’idea del gruppo non immaginavamo tanta adesione, partecipazione e tenuta. Che quando è nato il gruppo non sospettavamo che avremmo sperimentato tale bellezza e ricevuto ricchezza. Abbiamo imparato tanto, scoperto e (ri)scoperto testi e autori. Abbiamo allenato l’esercizio della lettura, appreso quanto possa essere prezioso lo scambio e il confronto”.