I viaggi sono quelle avventure tra una quotidianità e l’altra.
I viaggi sono gli incontri.
E la scoperta di persone e realtà ignote.
I viaggi sono lo sguardo nuovo su cose note.
I viaggi della libraia sono le giornate non programmate, a zonzo, a occhi sgranati.
Sono la sosta alla trattoria incontrata per caso. Sono un laghetto da ammirare e uno strudel da provare, un viale da attraversare e uno scivolo da testare.
I viaggi della libraia sono la lettura delle stesse mete per trovare quello che non aveva ancora scovato.
I viaggi in tre sono quello che non hai mai fatto in due.
Sono la scoperta delle biblioteche della Val di Sole.
Sono la biblioteca di Vermiglio accanto al
Museo della guerra. Perché la memoria si tramandi e la bellezza – per osmosi – impedisca il ripetersi dell’orrore.
I viaggi sono quelle giornate in cui rifai le curve e scendi a valle solo per ascoltare una lettura.
I viaggi sono la sorpresa di quei luoghi pubblici umani e curati.
Il primo piano per i bambini e i ragazzi. Il secondo per gli adulti. Gli scaffali pieni. Le novità, le case editrici indipendenti, le case editrici grandi, i libri disposti con attenzione e con amore.
I viaggi sono i tuoi primi libri da editrice che porti sempre con te. Sono il piacere di conoscere realtà speciali.
Sono i libri di Miriam Dubini che non conoscevi e che ti danno un tuffo al cuore.
Sono gli albi che leggi con tuo figlio. Sono quelli che sfogli per la prima volta con lui.
I viaggi sono la bellezza di Ilaria e Barbara, che ti avvolgono con le voci e le parole.
I viaggi sono un libro donato alla biblioteca.
Sono due biglietti da visita che porti a casa. Sono il cuore colmo del confronto, che con un libro in mano basta poco per conoscersi, intendersi e sentirsi a casa.
I viaggi, quelli che torni cambiato.
I viaggi quelli che riparti più certo.
I viaggi che sono vite e romanzi di strada.
Di politica e polemica. Osservando con spirito critico.
Un tempo non ci vedevano perché c’era il dehor, ora ci vedono ma non ci hanno visto arrivare, perché siamo