Può esistere la circolarità della bellezza?
Può esistere un momento in cui una cosa fatta bene passi a un altro che la farà altrettanto bene e con il tocco unico che contraddistingue ciascun essere umano?
Può arrivare il momento in cui certe cose giungano naturalmente al termine ma vale la pena che continuino?
Possono tessersi reti in una città così grande?
Può nascere una comunità vivace, accogliente, inclusiva, tra le strade della capitale?
Possono funzionare la fiducia, la stima, la responsabilità, la solidarietà, il travaso di esperienze?
Si può avviare un percorso e poi passarlo ad altri?
Sembrano cose impossibili.
Le sperimentiamo, ancora una volta, in un’estate tutta nuova, in una Roma afosa come non mai.
Perché se i bambini stanno bene, stiamo bene noi.
Perché se loro sono sereni e contenti lo siamo anche noi.
C’è stato un tempo in cui c’erano le attività della libreria e luglio era il mese del centro estivo. Un centro piccolo, a misura di bambino, inventato da zero. Cadenzato un po’ dentro un po’ fuori. Un po’ in villa, un po’ in libreria. Con piccole migliorie introdotte di settimana in settimana, di mese in mese. Di anno in anno.
Poche cose ma fatte bene.
Le adesioni tante. Confermate e rinnovate.
Poi si cambia. Per il covid, per la naturale evoluzione che viviamo, per i cambiamenti che arrivano e assecondiamo.
E allora?
Accade la circolarità della bellezza.
La libertà di passare il testimone.
La stima per l’altro.
La fiducia che quello che lasci crescerà
Ne beneficia il quartiere.
Il centro estivo diventa una tata condivisa. Passa nelle mani di Marta e Irma, include il forno che porta il pranzo, il bar dove prendono i gelati le mamme, il mercato dove a turno acquistiamo la frutta.
Arrivano i nonni. Quelli che ci regalano crostate e sorrisi.
Arriva la musica, i bimbi grandi che si mescolano ai piccoli.
Si vive un’estate in città.
Con la certezza di aver vissuto un tempo pieno e non patito un luglio caldo.
L’ultimo giorno, mentre gli amici si salutano tra gavettoni, collane di perline, scambi di indirizzi per le cartoline, ci diamo l’arrivederci a settembre: per un nuovo stare insieme. per nuove condivisioni.
n.b. In foto la crostata realizzata dal nonno di Sofia